La Badessa di Castro by Stendhal

La Badessa di Castro by Stendhal

autore:Stendhal
La lingua: ita
Format: azw3, mobi, epub
editore: Torchitorio
pubblicato: 2013-11-14T23:00:00+00:00


V.

Ma dopo tre giorni Giulio era di ritorno a Castro e conduceva con sé otto dei suoi soldati. Questi avevano acconsentito a seguirlo e ad esporsi alla collera del principe, che qualche volta aveva punito con la morte imprese del genere di quella in cui stavano per impegnarsi. Giulio aveva cinque uomini a Castro e otto dunque ne conduceva con sé; e nondimeno quattordici soldati, per quanto coraggiosi essi fossero, gli sembravano insufficienti per l’impresa, perché il convento era come una fortezza.

Si trattava di oltrepassare con la forza o con l’astuzia la prima porta del convento: bisognava poi inoltrarsi in un andito lungo più di cinquanta passi. A sinistra, come s’è già detto, si aprivano le inferriate d’una sorta di caserma dove le religiose avevano apportato trenta o quaranta domestici, antichi soldati. Appena dato l’allarme, da quelle inferriate partirebbe un fuoco ben nutrito.

La badessa che allora era in carica, donna di testa, aveva sempre dinanzi agli occhi le imprese dei capi Orsini, del principe Colonna, di Marco Sciarra e di tanti altri che spadroneggiavano nei dintorni. Come resistere a ottocento uomini risoluti che occupassero all’improvviso una cittadina come Castro e mirassero al convento credendolo pieno d’oro?

La Visitazione di Castro aveva di solito quindici o venti «bravi» nella caserma a sinistra dell’andito che menava alla seconda porta del convento; a destra di codesto andito c’era un gran muro attraverso il quale non si poteva passare; in fondo all’andito si trovava una porta di ferro che rispondeva sur un atrio colonnato; dopo l’atrio c’era il gran cortile del convento, e a destra il giardino. La porta di ferro era vigilata dalla suora guardiana.

Quando Giulio, seguito dai suoi otto uomini, fu a sei leghe da Castro, si fermò in una locanda fuori di mano per lasciar passare le ore del gran caldo. Là soltanto rivelò il suo progetto; e poi tracciò sulla sabbia del giardino la pianta del convento che bisognava assaltare.

- Alle nove di sera, — disse ai suoi uomini, — ceneremo fuori della città; a mezzanotte entreremo; troveremo cinque dei vostri camerati che ci aspettano vicino al convento. Uno di loro, che sarà a cavallo, fingerà d’essere un corriere arrivato da Roma per chiamare la signora di Campireali presso suo marito che è in punto di morte. Noi cercheremo di oltrepassare senza rumore prima la porta del convento che voi vedete in mezzo alla caserma, — disse indicando loro la pianta tracciata sulla sabbia. — Se incominciamo a combattere alla prima porta, i «bravi» delle monache farebbero presto a tirarci dei colpi d’archibugio mentre noi saremmo sulla piazzetta che voi vedete qui davanti al convento o mentre c’inoltreremmo nello stretto passaggio che mena dalla prima alla seconda porta. Questa seconda porta è di ferro, ma io ne ho la chiave. È vero che ci sono delle enormi sbarre infisse nel muro che quando sono messe al loro posto impediscono di aprirsi ai due battenti della porta. Ma queste due sbarre di ferro son troppo pesanti perché la suora guardiana possa manovrarle,



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